Il 6 dicembre scorso è stato presentato a Roma lo studio annuale “L’Italia del Riciclo”, promosso e realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Fise Unicircular (l’Unione Imprese Economia Circolare), che ha fornito i dati aggiornati sullo sviluppo del riciclo dei rifiuti negli ultimi 10 anni, filiera per filiera.

Il primo dato riguarda i rifiuti totali prodotti, che sono aumentati passando da 155 a 164 milioni di tonnellate (+6%), ma ben di più è cresciuto il riciclo: passando da 76 a 108 milioni di tonnellate, ha registrato un +42%.

Particolarmente positivo il caso dei rifiuti di imballaggio, con un +27% dell’avvio a riciclo (da 6,7 a 8,5 mln di tonn). Il tasso di riciclo rispetto all’immesso al consumo è aumentato dal 55% al 67%, in linea col dato europeo e con i nuovi obiettivi del 65% al 2025 e del 70% al 2030. Dato che porta l’Italia in terza posizione tra le principali economie europee, dopo Germania (al 71%) e Spagna (al 70%).

“Il nuovo pacchetto di direttive europee per i rifiuti e l’economia circolare contiene ambiziosi target di riciclo – evidenzia Andrea Fluttero, Presidente di Fise Unicircular. Perché si raggiungano va affrontato il tema dell’eco-progettazione, deve essere certa la cessazione della qualifica di rifiuto dopo adeguato trattamento (End of Waste), va assicurato maggiore sbocco ai materiali recuperati attraverso un ‘pacchetto di misure’ finalizzate a promuovere lo sviluppo dei mercati del riutilizzo e dei prodotti realizzati con materiali riciclati”.

Carta | L’immesso al consumo è cresciuto di 814 kt (+20%), il riciclo è cresciuto di pari passo di 690 kt (+21%), passando dall’80% all’81% rispetto all’immesso al consumo. Il recupero complessivo (riciclo + recupero energetico) è aumentato di 736 kt in dieci anni, con un incremento di un punto percentuale del tasso di recupero rispetto all’immesso al consumo.

Vetro | L’immesso al consumo è cresciuto del 20% (407 kt), mentre le quantità riciclate sono cresciute del 38% (524 kt), una velocità doppia rispetto ai consumi di imballaggi in vetro. Il tasso di riciclo è quindi passato dal 66% del 2009 al 76,3% del 2018.

Imballaggi in vetro riciclo | La crescita della raccolta differenziata del vetro, che negli ultimi dieci anni è aumentata del 37%, ha registrato una straordinaria accelerazione a partire dal secondo semestre del 2017, proseguendo nel 2018, tanto da aver portato alla saturazione la capacità ricettiva degli impianti di trattamento autorizzati.

Plastica | L’immesso al consumo è aumentato di 200 kt (+10%), il riciclo è cresciuto in modo molto più marcato (+45%) con un incremento di 322 kt, passando dal 33% al 45% rispetto all’immesso al consumo. Il recupero complessivo (riciclo + recupero energetico) è aumentato di 616 kt in dieci anni, con un incremento di 21 punti percentuali del tasso di recupero rispetto all’immesso al consumo.

Legno | L’immesso al consumo è aumentato di 942 kt (+45%), il riciclo è cresciuto con una velocità maggiore, arrivando nel 2018 a riciclare 718 kt in più rispetto al 2009, con una variazione percentuale del 59%. Il tasso di riciclo è passato dal 58% al 63% rispetto all’immesso al consumo. Il recupero complessivo (riciclo + recupero energetico) è aumentato di 730 kt in dieci anni, con un incremento di 5 punti percentuali.

Alluminio | L’immesso al consumo è aumentato di 7 kt (+11%), il riciclo è cresciuto con una velocità maggiore, arrivando nel 2018 a riciclare 23 kt in più rispetto al 2009, con una variazione percentuale del 75%. Il tasso di riciclo è passato dal 51% all’80% rispetto all’immesso al consumo. Il recupero complessivo (riciclo + recupero energetico) è aumentato di 24 kt in dieci anni, con un incremento del 29% rispetto all’immesso al consumo.

Acciaio | L’immesso al consumo è aumentato di 34 kt (+8%), il riciclo è cresciuto di pari passo, arrivando nel 2018 a 31 kt riciclate in più rispetto al 2009, con una variazione percentuale dell’8%. Il tasso di riciclo passa dal 78% al 79% rispetto all’immesso al consumo. Dal 2000 al 2018 sono state avviate a riciclo oltre 6 Mt di imballaggi in acciaio, passando da 153 kt a 387 kt, ovvero dal 25,5% nel 2000 al 78,6% del 2018.