Dal recente report “Macchine packaging: valore dei mercati globali e previsioni 2018-2020” alla sua terza edizione, si apprende che il settore dei macchinari per il confezionamento e l’imballaggio ha generato nel 2017 un fatturato di oltre 41 miliardi di € ed ha una previsione di crescita media/annua per il prossimo triennio stimata al 4,4% a livello mondiale. Il 2017 e i primi mesi del 2018 hanno evidenziato numerose circostanze che andranno ad incidere in modo significativo sulla performance esportativa delle imprese produttrici del settore. Il tasso medio di crescita, rispetto a precedenti stime, si è leggermente contratto e gli eventi che maggiormente hanno spinto gli analisti del Centro Studi Ucima-Mecs a riformulare il tasso sono: l’ulteriore permanere di scenari di rischio bellico e/o di instabilità sociale e politica in Turchia, Libia, Siria, Brasile e Venezuela, la crisi del debito e conseguente deprezzamento della valuta in Turchia, Brasile, Argentina; il procedere della nuova politica economica cinese nella direzione di una minore dipendenza dalle importazioni con effetti sulla domanda mondiale (es. in Brasile), la fase negoziale ancora incerta per la BREXIT del Regno Unito; i nuovi dazi all’import costituiti dall’amministrazione Trump e, infine, la perdurante crisi economico-finanziaria dei paesi esportatori di petrolio (Venezuela, Nigeria).

Se il tasso medio di crescita annuale a livello mondo, pur rimanendo positivo, si contrae leggermente, l’Italia continua alla grande! 

I dati consuntivi 2017 sui flussi di export di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio, analizzati presso il Centro Studi Ucima, evidenziano una forte accelerazione dell’export italiano in tutti i continenti: in valore monetario la crescita delle vendite è di oltre 15 volte più grande di quella tedesca. L’export italiano totalizza un +5,8 a livello globale, pari ad una crescita di circa 280 Milioni di Euro (contro una crescita stagnante, pari a solo il +0,3%, della Germania: in valore l’incremento dell’export tedesco è di soli 18 Milioni di Euro).

Ma un confronto più dettagliato vede l’Italia vincere non solo a livello globale, ma anche in molti continenti: nell’Unione Europea, il principale mercato, l’export italiano cresce del 3,1% (oltre due punti percentuali più della Germania). Anche nell’Europa extra-UEl’italia mette a segno una crescita di oltre il 15%, superiore di 2,5 volte rispetto a quella tedesca.

Anche in Asia (Medio ed Estremo Oriente) l’Italia totalizza quasi il 3%, laddove le vendite tedesche arretrano di oltre nove punti percentuali. In Nord America le imprese italiane crescono di quasi 17 punti percentuali, mentre le imprese tedesche perdono il 5% del fatturato dell’anno precedente.

La crescita più vigorosa, tra tutte le destinazioni dell’export, riguarda le vendite di macchine packaging italiane in Centro – Sud America, dove la Germania cresce del 20% in più, ma su volumi che nel 2017 sono ancora inferiori di oltre 120 Milioni di Euro rispetto alle vendite italiane (+24,1% contro +20,1% dell’export italiano).

Le vendite italiane in Africa e Oceania sono le uniche che arretrano (-10,3%), a fronte di una eguale crescita dell’export tedesco (+11,3%). Questo permette alla Germania di superare, seppure di poco, la più alta quota italiana (le vendite italiane nell’area erano pari, nel 2016, a circa 490 Milioni di Euro, contro i 420 Milioni della Germania).

E allora …Forza Italia, sosteniamo tutti insieme, per quel che ci è possibile, la produzione Made in Italy!

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