Marina Tex è una nuova bioplastica davvero rivoluzionaria e composta dagli scarti del pesce, prevalentemente pelle e scaglie. La scoperta è merito della giovane designer inglese Lucy Hughes, laureata all’Università del Sussex e da sempre sensibile alle problematiche ambientali legate all’abuso di plastiche. Dice Hughes: “…quando ho letto che entro il 2050 ci sarà più plastica nell’oceano che pesce a peso, risolvere questo problema è diventata una mia priorità”.

Come ha ben considerato la Hughes nel suo più ampio percorso di studio dell’industria della pesca, ogni anno l’industria globale produce 50 milioni di tonnellate di rifiuti. Ed è proprio in quei rifiuti che la Hughes ha intravisto un valore, il valore di poter essere rinnovabili.

Da questa convinzione, la Hughes ha avviato una lunga fase di esperimenti per rintracciare un agente legante dei rifiuti del pesce. Dopo oltre 100 prove di laboratorio è nata MARINA TEX che si presenta come una plastica traslucida particolarmente resistente e al contempo elastica. Progettata come materiale destinato al packaging alimentare, è anche indicato per il confezionamento di altri tipi di merce e prodotti, si degrada in quattro/sei settimane e non necessita per la disgregazione né di alte temperature né di coadiuvanti chimici. Secondo le stime della Hughes, da un merluzzo si potrebbero ottenere fino a 1.400 buste in Marina TEX.

MarinaTex è quindi unico per diverse ragioni:

  • può biodegradarsi completamente nei cassonetti per il riciclaggio degli alimenti o nei composti domestici senza disperdere nell’ambiente sostanze chimiche tossiche;
  • rispetto alle bioplastiche di tipo PLA, che possono essere composte solo in impianti industriali specializzati e hanno contaminato gli impianti tradizionali, causando l’invio in discarica di rifiuti compostabili, MarinaTex non contaminerà queste strutture grazie alla sua diversa struttura chimica;
  • essendo in parte composto da un flusso di rifiuti, riduce lo sforzo sulle risorse e devia i rifiuti dalle discariche;
  • è stato inoltre dimostrato che il materiale ha una resistenza alla trazione superiore rispetto all’LDPE a parità di spessore e questo dimostra che l’opzione sostenibile non sacrifica la qualità.

Dopo aver dimostrato la qualità, sostenibilità e stabilità di questa nuova soluzione, il progetto per l’organizzazione e la messa in produzione di Marina Tex, è ora in attesa di fondi pubblici o privati.

La Hughes, per questa interessante ed innovativa soluzione, è stata premiata con il James Dyson Award, un premio internazionale destinato ai progetti di giovani designer capaci di proporre nuove soluzioni a problemi condivisi.